Giampaolo Bottoni, 19 luglio 2007
Dubbi e considerazioni
In sostanza ho bisogno di un aiuto per fare la dimostrazione richiesta dal prof. Enzo Barone a pag. 240-241 del suo libro ISBN 8833957578 ossia "Relatività - Princìpi e applicazioni" edito da Bollati Boringhieri, prima edizione, novembre 2004. Chiarisco inoltre che la via più "classica" seguita anche dal libro per mostrare come fare a definire una quadriforza ortogonale alla quadrivelocità mi è chiara. Faccio, infine la seguente considerazione: questa tecnica di "creare" in qualche modo l'ortogonalità tra quadriforza e quadrivelocità non mi evita i pasticci della trattazione NON covariante perchè quando effettuo una trasformazione di Lorentz ossia un cambiamento dell'osservatore inerziale, se ho noti Fx Fy e Fz in un sistema di riferimento non posso usare le stesse grandezze nell'altro ma debbo applicare trasformazioni di Lorentz specifiche per le Forze (come il prof. Barone evidenzia là dove spiega appunto queste trasformazioni in cui va distinta la componente della forza parallela al moto da quella ortogonale dato che le due si trasformano con regole diverse).
Naturalmente, sapendo che le quadriforze in notazione covariante sono proporzionali alle quadriaccelerazioni posso usare le quadriaccelerazioni note, trasformarle con la trasformazione di Lorentz standard nelle quadriaccelerazioni del nuovo osservatore inerziale e ricavare le nuove forze dividendo per la massa che è un invariante.... Però questo mi dice che la terna delle nuove F'x F'y e F'z è legata alla vecchia terna delle Fx Fy e Fz in modo tutt'altro che semplice ossia non certo nel modo in cui si trasformano i vettori covarianti.
Mi piacerebbe discutere di questo con un vero competente in materia e naturalmente vorrei risolvere l'esercizio di dimostrazione posto dal prof. Barone...