Metrica di Reissner e Nordström
Viene descritta in
http://en.wikipedia.org/wiki/Reissner%E2%80%93Nordstr%C3%B6m_metric .
Scoperta dal tedesco Hans Reissner (
http://en.wikipedia.org/wiki/Hans_Reissner 1874-1967 ) e dal finlandese
Gunnar Nordström (
http://en.wikipedia.org/wiki/Gunnar_Nordstr%C3%B6m 1881-1923 )
è la metrica di un buco nero non rotante ma dotato di carica.
Tale metrica include quella molto più nota del tedesco Karl Schwarzschild
( http://en.wikipedia.org/wiki/Karl_Schwarzschild 1873-1916 )
ossia il buco nero neutro e non ruotante.
La metrica in coordinate sferiche ( indicando con c la velocità della luce ossia
2.99792458e8 [m/s] e con a e b due costanti dipendenti
rispettivamente dalla carica e dalla massa del buco nero ) è esprimibile nel seguente modo:
ds2 =
(a/r2 + b/r
+ 1)·c2·dt2
− (a/r2 + b/r
+ 1)−1·dr2
− r2·dθ2
− (r·sin( θ
))2·dφ2
dove:
a = G·Q2 4·π·ε0·c4
essendo Q la carica del buco nero misurata, nel S.I. in Coulomb,
G la costante di gravitazione universale
ovvero 6.67428e-11 [m3/(kg·s2)]
e M la massa del buco nero misurata in kg.
b = − 2·G·M c2
In relatività generale scrivere le formule presenta sempre il problema che le quantità non scalari hanno due
distinte nature ossia sono controvarianti o covarianti. Le coordinate sono in genere quantità
controvarianti mentre il tensore metrico viene solitamente espresso in forma covariante.
Per distinguere i due tipi di indici, invece di scrivere in basso i covarianti ed in alto
i controvarianti, userò la convenzione di sottolineare indici o grandezze covarianti per cui il tensore metrico
covariante, indicato con gh,k , nel caso della metrica di Reissner e Nordström è
diagonale ossia ha non nulli solo gli elementi gt,t ,
gr,r ,
gθ,θ e
gφ,φ .
La metrica può dunque scriversi in modo più compatto così:
ds2 =
gt,t ·dt2
+ gr,r ·dr2
+ gθ,θ·dθ2
+ gφ,φ·dφ2
dove:
gt,t =
( a/r2 + b/r + 1 )·c2
gr,r =
−1 / ( a/r2 + b/r + 1 )
gθ,θ = − r2
gφ,φ =
− r2·sin( θ )2
Un aspetto particolarmente importante di questo sistema di coordinate usato per esprimere la
metrica del buco nero carico non ruotante è l'esistenza della relazione:
gt,t ·
gr,r = −c2
Questa relazione implica che il determinante del tensore metrico non dipende né dalla massa né dalla
carica del buco nero ossia è lo stesso di quello dello spazio vuoto.
Le coordinate sferiche usate per esprimere la metrica sono quelle normalmente usate nelle formule ma
per certi aspetti di semplicità e naturalezza le coordinate cartesiane hanno innegabili pregi.
Trovo dunque logico chiedermi in quale modo introdurre delle coordinate che, almeno asintoticamente
ovvero a distanza infinita dal buco nero, coincidano con le normali coordinate cartesiane usate
negli spazi pseudo-euclidei ossia in relatività speciale.
Se si rinuncia al requisito dell'ortogonalità delle coordinate simil-cartesiane ovvero se si ammette che
la matrice del tensore metrico non sia più diagonale, la procedura è abbastanza semplice.
Introduciamo innanzi tutto la definizione di metrica pseudo_euclidea ponendo:
dσ2 =
c2·dt2
− dr2
− r2·dθ2
− (r·sin( θ
))2·dφ2
Passando dalle coordinate sferiche a quelle cartesiane la metrica pseudo-euclidea diventa:
dσ2 =
c2·dt2
− dx2
− dy2
− dz2
come è universalmente noto.
Facendo uso della metrica pseudo-euclidea, la metrica del buco nero carico non ruotante può
essere espressa in forma concisa nel seguente modo:
ds2 =
dσ2 +
(a/r2 +
b/r)·c2·dt2
+ dr2·( a + b·r
)/( a + b·r + r2 )
Per cui basta conoscere come esprimere r e dr in funzione delle coordinate cartesiane.
Ossia:
r = ( x2 + y2 +
z2 )1/2
dr = x·dx/r + y·dy/r +
z·dz/r
Esprimiamo in forma di tabella il tensore metrico covariante in coordinate cartesiane NON ortogonali avendo posto
per comodità:
R = ( a + b·r
)/( a·r2 +
b·r3 +
r4 )
P = −( a + b·r
)/r4
si ha:
gh,k | = |
┌ │ │ │ │ └ |
(a/r2 + b/r + 1)·c2 |
0 |
0 |
0 |
┐ │ │ │ │ ┘ |
0 |
(R·x2 −1) |
R·x·y |
R·x·z |
0 |
R·y·x |
(R·y2 − 1) |
R·y·z |
0 |
R·z·x |
R·z·y |
(R·z2 − 1) |
|
Mentre il tensore metrico controvariante vale:
gh,k | = |
┌ │ │ │ │ └ |
(a/r2 + b/r + 1)−1·c−2 |
0 |
0 |
0 |
┐ │ │ │ │ ┘ |
0 |
(P·x2 −1) |
P·x·y |
P·x·z |
0 |
P·y·x |
(P·y2 − 1) |
P·y·z |
0 |
P·z·x |
P·z·y |
(P·z2 − 1) |
|
Test di ortogonalità
Verifico che con queste formule il tensore metrico covariante è l'inverso del tensore
metrico controvariante:
gh,k
...
gh,k
...
gh,k = δh,k
...
Come si fa in Javascript
Riporto la function che calcola il tensore metrico covariante indicato con g_ e
quello controvariante ossia il suo inverso, indicato con g.
function fatenso(g_,g,x,y,z,a,b,c){
var rr,rq,rb,pb;
rq=x*x+y*y+z*z;
rr=Math.sqrt(rq);
rb=(a+b*rr)/(a*rq+b*rr*rq+rq*rq);
pb=-(a+b*rr)/(rq*rq);
g_[0][0]=c*c*(a/rq+b/rr+1);
g_[1][1]=rb*x*x-1;
g_[1][2]=rb*x*y;
g_[2][1]=g_[1][2];
g_[3][1]=rb*x*z;
g_[1][3]=g_[3][1];
g_[2][2]=rb*y*y-1;
g_[2][3]=rb*y*z;
g_[3][2]=g_[2][3];
g_[3][3]=rb*z*z-1;
g[0][0]=1/(c*c*(a/rq+b/rr+1));
g[1][1]=pb*x*x-1;
g[1][2]=pb*x*y;
g[2][1]=g[1][2];
g[3][1]=pb*x*z;
g[1][3]=g[3][1];
g[2][2]=pb*y*y-1;
g[2][3]=pb*y*z;
g[3][2]=g[2][3];
g[3][3]=pb*z*z-1;
return rr;
}